La basilica di Sant’Ambrogio, il cui nome completo è basilica romana minore collegiata abbaziale prepositurale di Sant’Ambrogio, è una delle più antiche chiese di Milano. Si trova in piazza Sant’Ambrogio e rappresenta non solo un monumento dell’epoca paleocristiana e romanica, ma anche un punto fondamentale della storia milanese e della Chiesa ambrosiana. È tradizionalmente considerata la seconda chiesa per importanza della città dopo il Duomo di Milano. Insieme alla basilica prophetarum, alla basilica apostolorum ed alla basilica virginum, la basilica martyrum è annoverata tra le quattro basiliche ambrosiane, ovvero quelle fatte costruire da sant’Ambrogio.
Edificata tra il 379 e il 386 in epoca romana tardoimperiale per volere del vescovo di Milano Ambrogio, nell’epoca in cui la città romana di Mediolanum (la moderna Milano) fu capitale dell’Impero romano d’Occidente (ruolo che ricoprì dal 286 al 402), venne quasi totalmente ricostruita assumendo l’aspetto definitivo tra il 1088 e inizio XII secolo. Della chiesa originale paleocristiana del IV secolo la nuova basilica dell’XI secolo ereditò scrupolosamente la pianta: tre navate absidate senza transetto con quadriportico antistante. Il suo complesso architettonico è composto dal monastero di Sant’Ambrogio, dalla canonica di Sant’Ambrogio, dalla chiesa di San Sigismondo e dalla basilica. È una delle basiliche paleocristiane di Milano.
Notevoli, da un punto di vista artistico, sono il portale dell’ingresso principale della basilica, che è caratterizzato da una minuziosa decorazione a rilievo, l’altare di Sant’Ambrogio, realizzato tra l’824 e l’859 da Vuolvino su commissione dell’arcivescovo di Milano Angilberto II e avente un prezioso paliotto aureo in rilievo con pietre incastonate su tutti e quattro i lati, il ciborio di epoca ottoniana, che si poggia su quattro colonne in porfido rosso e che presenta, sulle quattro facce, altorilievi in stucco, nonché il catino absidale, che è decorato da un mosaico che risale all’XI secolo, e il sacello paleocristiano di San Vittore in ciel d’oro, che risale al V secolo e che ha una volta completamente decorata da foglia d’oro. Il sacello di San Vittore in ciel d’oro ha le pareti laterali ricoperte da un mosaico dove sono raffigurati sei santi, tra cui sant’Ambrogio; quest’ultima è la più antica raffigurazione conosciuta del santo milanese.
Nella basilica di Sant’Ambrogio è ambientato il primo atto de I Lombardi alla prima crociata, quarta opera di Giuseppe Verdi, composta su libretto di Temistocle Solera e andata in scena al Teatro alla Scala l’11 febbraio 1843. Nel XIX secolo il poeta e patriota Giuseppe Giusti scrisse la poesia Sant’Ambrogio, edificio religioso definito “quel vecchio, là, fuori di mano”. Poco meno di un secolo dopo, nel 1929, la basilica fu fonte di ispirazione per la costruzione della Royce Hall dell’Università della California – Los Angeles, la cui facciata richiama quella della basilica di Sant’Ambrogio.
Monsignor Gerolamo Comi, primo prevosto-abate della basilica, chiese a papa Pio X di restaurare l’antica forma del capitolo locale, composto originariamente da diciotto canonici ordinari e da nove canonici minori (o “Beneficiati”). Pio X, il 5 aprile 1908, col breve “In persona Petri” restaurò il capitolo ex integro, concedendo inoltre ai membri della medesima istituzione il titolo di “nobili palatini”. Il medesimo breve concesse inoltre allo stemma del capitolo della basilica l’uso dell’aquila a due teste, simbolo e qualifica dell’essere una basilica imperiale col motto Dominus Adjutor Meus.
La basilica venne pesantemente colpita dai bombardamenti di Milano del 1943, che distrussero soprattutto la parte esterna del quadriportico, danneggiando la cupola della basilica, il mosaico alle spalle dell’altare ed altre parti esterne della basilica. Negli anni successivi ebbero inizio i restauri, che negli anni cinquanta riportarono la basilica al suo antico splendore.
Le ricerche archeologiche, collegate ai lavori di scavo per la costruzione di un parcheggio sotterraneo, nell’area accanto alla basilica, e iniziate a partire dal 2005, hanno permesso la scoperta di una novantina di tombe riconducibili al cimitero ad martyres, posto al di fuori delle mura romane di Milano, di età tardo romana (IV – V secolo d.C.), ritrovate a circa 3,5-4 metri di profondità; si tratta di sepolture povere, senza corredo o strutture tombali, segnalate dalla presenza di ossa.
Davanti alla basilica si è svolta annualmente la fiera degli Oh Bej! Oh Bej!, mercatino tipico del periodo natalizio milanese. Inizialmente gli Oh bej! Oh bej! si svolgevano presso piazza Mercanti; nel 1886 la manifestazione fu trasferita in piazza Sant’Ambrogio adiacente alla basilica, dove rimase per 120 anni fino al 2006, anno nel quale fu spostata lungo il Foro Buonaparte, nella zona intorno al Castello Sforzesco. Gli Oh bej! Oh bej! rappresentano una delle più antiche tradizioni milanesi, dato che risalgono al 1510. Si tengono generalmente dal 7 dicembre, giorno del santo patrono di Milano sant’Ambrogio, fino alla domenica successiva.
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