Espressione antica di un dialetto in via di estinzione, tradotta letteralmente dal milanese significa “cane della Biscia” e si riferisce allo stemma dei Visconti, un serpente che divora un bambino.
L’appellativo viene usato nei confronti di potenti e prepotenti “intoccabili” e ricorda il periodo in cui i mastini di casa Visconti (che portavano al collo lo stemma) venivano lasciati liberi per la città; chiunque tentava di opporsi o reagire, anche per difesa personale, era passibile di pene e sanzioni.
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